In Olanda non prenderò 10 kg

 LimburgseVlaai-9

Qualche giorno fa ho ricevuto una lettera da una mia corrispondente americana, che mi chiedeva quali fossero le cose diverse rispetto all’Italia che ho trovato qui. Ma doveva proprio essere ovvio che, di tutte le cose che si possono rispondere a questo mondo, il mio pensiero è subito virato verso cibo? (Certo che sì, perché il cibo è adorabile!)

Cibo ragazzi, il cibo olandese. È una differenza che non si può non notare, perfino la cultura del cibo cinese è più vicina alla nostra rispetto a queste sperdute lande del nord Europa! Il cibo olandese è principalmente acquoso e privo di sapore, un po’ una rappresentazione gastronomica delle loro terre. Ma l’argomento gastronomia è fin troppo ampio da discutere in un solo post (d’altra parte, c’è da dire che alcune zuppe e formaggi sono niente male se si attua una “piccola” reintepretazione saporita).

Le cose davvero BUONE che loro hanno sono i dessert. *-* I dessert dell’Europa nordica sono effettivamente famosi in tutto in mondo (la Sacher, il cioccolato belga, la torta foresta nera – ma perché non chiamarla col suo dolcissimo nome teutonico originale, Schwarzwälder Kirschtorte?), ma quelli olandesi, per qualche ragione, sono lodati solamente qui e ampiamente sconosciuti ai più. Avrà forse questo a che fare con la tanto vantata modestia del popolo di Neder? Ai posteri l’ardua sentenza, ma nel frattempo noi nel resto del mondo ci perdiamo della roba che è davvero un peccato non provare almeno una volta nella vita. *-*

Stroopwafel_by_Snowflaky

Appena arrivata, durante la settimana di orientamento all’università, c’era gente che distribuiva degli strani biscotti diversi da quelli visti finora. Fu così che mi innamorai, perdutamente e irrimediabilmente, degli Stroopwafel. Gli stroopwafel non sono proprio dei biscotti, ma dubito che in italiano abbiamo una parola esatta per indicare il tipo esatto di prodotto (certo, siccome la lingua nerderlandica è così fantasiosa, nessuno avrà notato la somiglianza tra wafel e wafer). Appunto di una specie di wafer si tratta, ma non esattamente uguali a quelli della Loacker che conosciamo noi. Il wafer dello stroopwafel è morbido e burroso, oltre che marroncino dorato/scuro. In mezzo a due sottili strati di questo wafel (che già da solo fa venire l’acquolina in bocca) è annidato un ripieno che è ciò che rende lo stroopwafel il Re dei wafer del mondo. La parola stroop si riferisce proprio a questo ripieno, e dovrebbe significare “sciroppo” (della serie “sciroppo d’acero”, non Lisomucil). Solo che anche lo stroop non è proprio un vero sciroppo, esattamente come il wafel non è un vero e proprio wafer (certo che, questi, una lingua traducibile no, eh?). Lo stroop è una via di mezzo tra miele, caramello, mou (infatti ha come la consistenza di una mou sciolta) e un pizzico di cannella. Anche io non ho la minima idea di cosa ci sia realmente dentro, so solo che una volta provato non lo si abbandona MAI. *-*

f946aa1e52bac587b9a863bef4e7151e

Ancora meglio dello stroopwafel, ancora più primordiale nei miei ricordi della Nederlandia, ancora più irrinunciabile nei frigoriferi di TUTTE le famiglie olandesi (e di tutti i disperati alla ricerca di qualcosa di buono da mangiare in questo posto), compare lui. Lui dalle mille forme, sapori e colori. Lui dalla consistenza morbida, densa e vellutata. Lui che accompagna tutte le mie colazioni (che magari un olandese che lo viene a sapere mi tronca la lingua di netto perché lo faccio). Lui, il Vla. Più pronunciabile dello stroopwafel, non ha comunque nulla a che fare con lui e i suoi compagnucci prodotti da forno. Scoprii il vla quasi 10 anni fa, durante un breve scambio culturale organizzato dal mio liceo (forse l’unica cosa buona che abbiano mai fatto, tant’è che poi è stato eliminato dal programma). Sono rimasta per 10 anni con il dubbio di cosa fosse, se avrei mai avuto l’occasione di incontrarlo ancora, se per caso non fosse solo stato un bellissimo sogno dal quale mi sono risvegliata. E invece no, tornando qui, lui è ricomparso. Lui c’è sempre!

BGgZUVzCUAAhCW3

Il vla è una specie di budino (non QUESTO budino, piuttosto QUESTO budino), in un certo senso simile ai dessert da frigo che abbiamo anche noi al supermercato. La differenza è che noi li abbiamo solo al cioccolato, invece il vla ha un’infinita varietà di gusti: quelli base sono vaniglia, cioccolato, caramello e blanke (dicono tutti che il blanke vla sembra una versione più scialba di quello alla vaniglia, ma dopo averlo provato posso ufficialmente dire che a me sembra vla al sapore di latte e basta). Hanno poi i gusti stagionali: frutta fresca (a volte mischiata ad una percentuale di yogurt) per l’estate, chimicate al sapore di dolci da forno per l’inverno (per chi volesse fare l’esperienza unica di mixare i miei adorati dessert olandesi insieme, esiste perfino lo stroopwafel-vla). Infine, ci sono gusti che compaiono una volta l’anno per occasioni speciali: siccome gli olandesi fanno tanto gli egalitaristi democratici ma hanno la monarchia, festeggiano il compleanno del Re come se fosse la più grande festa del mondo (je farei vedè il capodanno cinese), tant’è che hanno un vla speciale per l’occasione [nella foto sopra]. Aggiornerò la situazione quando il reuccio compirà gli anni ad aprile, ma per ora ho sentito dire che hanno questo vla all’arancio dal colore arancione che flasherà in ogni dove (non si capisce, infatti, quanto siano fissati con l’Orange). Leggo anche che gli olandesi sono soliti mangiare il vla dopo cena e versarlo direttamente nel piatto dove hanno mangiato la portata principale, perché il cibo rimasto nel piatto dona al vla quel certo “non so che”. Mhm, gnam gnam (aka “lekker“!). Non essendo olandese, fortunatamente, non mi dedico a queste pratiche di (letteralmente) dubbio gusto, e mi mangio il mio vanille-vla a colazione sommergendoci quantità di cornflakes. Tiè!

Lascia un commento